Skip to main content
I nostri servizi

Colleghe e amiche. Questa è la squadra femminile di bee.4

Buongiorno, ciao, con la presente, vi ringrazio!

No, non è niente di tutto questo. E’ semplicemente un pensiero mio, solo mio, dettato dalla testa, dal cuore, da quelle voci, da quel mormorio che ti apre un mondo pieno di sofferenza, di pentimento, che vuole scomparire ma è lì e nessuno lo smuove.

Mi presento, sono Mari Responsabile del laboratorio di controllo qualità e assemblaggio della sezione femminile del carcere di Bollate.

Sei anni fa, per la prima volta, mi sono trovata a lavorare in un mondo che non conoscevo ma che in poco tempo mi ha conquistata. Quando ho iniziato non sapevo cosa aspettarmi da questa esperienza, ma ho voluto provare a me stessa che il mondo non è fatto solo di colori.

Non sono entrata con pregiudizi o discriminazioni, ma semplicemente con l’idea di iniziare un nuovo impiego, non immaginando che qui la vita fosse davvero un altro mondo.

Qui, ogni giorno, insieme alle mie ragazze non solo lavoriamo con impegno e passione ma c’è qualcosa di più. Le nostre giornate sono fatte di dialogo, di risate, di confronti, passiamo il tempo… anzi no mi correggo! Dobbiamo far volare il tempo perché è questo quello che vogliono.

Gli insegno un lavoro di qualità, loro mi ascoltano, mi guardano come se fossi una persona diversa da loro ma ogni volta gli dico che io non sono diversa da loro, sono semplicemente IO.

E insieme formiamo una bellissima squadra!

Ma siamo anche amiche. Festeggiamo tutti i compleanni, per un’oretta ci fermiamo e stiamo insieme per ricordare quel giorno come se ci fossero i loro cari, ci facciamo un sacco di risate. Del resto siamo donne e le battute non mancano mai.

Il giorno del mio compleanno mi hanno scritto queste righe che mi hanno riempito il cuore:
“Oggi vogliamo farti arrivare l’affetto immenso che nutriamo nei tuoi confronti perché sei una persona speciale, sei e sarai per sempre la nostra guida.
Ti vogliamo un mondo di bene!”

A volte ci sono anche giorni tristi, dove le mie ragazze hanno bisogno di conformo, di una mano sulla spalla o addirittura una spalla su cui piangere. Io ci sono, pronta ad ascoltarle, è per questo che loro mi considerano una mamma, una sorella, e mettiamoci anche una nonna, perché anche questo è quello che sono.

Chiudo il mio pensiero con queste parole scritte, ma non con il cuore.

Ringrazio le mie ragazze per tutto quello che ogni giorno mi danno. Per la forza immensa e la voglia che hanno di ricominciare e quella forza l’hanno trasmessa a me.

E’ proprio per questo che insieme possiamo farcela.

Maria