Skip to main content
Storie di vita

La forza di volontà di chi in carcere vuole riprendere in mano la sua vita

Sono detenuto da circa 10 anni e provengo dall’istituto di Bergamo.
Ci tengo a sottolineare che la vita detentiva fra l’istituto di Bergamo e Bollate appartengono a due mondi diversi. Non solo per la possibilità fondamentale del lavoro, ma tutto l’insieme che il carcere di Bollate offre: studio, attività sportiva, varie possibilità di interloquire con l’esterno tramite i gruppi di volontari.

A partire dal mio ingresso in carcere (2012) ho iniziato a studiare per poter dare una svolta alla mia vita, un cambiamento non solo lavorativo ma culturale, e di conseguenza caratteriale. Negli altri Istituti dove non avevo queste possibilità che a Bollate vengono offerte, il mio comportamento era di rabbia e frustrazione verso ciò che mi circondava e notavo che questa rabbia mi portava soltanto sofferenza e solitudine, che non costruivo niente di buono ma accrescevo la mia pena.

Una volta arrivato a Bollate (2016) posso dire di aver trovato un altro mondo, sin da subito ho notato un’enorme differenza dell’area educativa.
L’educatrice e la psicologa, cosi come tutte le persone che si occupano della gestione trattamentale si sono attivate subito per prendermi in carico, ascoltandomi con attenzione (cosa che negli altri istituti era una vera e propria illusione) facendomi sentire a mio agio e facendomi riflettere su tutto il mio passato.

Bollate offre varie possibilità lavorative, cosa che mai avrei pensato in altri Istituti, ma la mia attenzione fu catturata da bee.4.
Questo perchè è la cooperativa che non solo ha più dipendenti all’interno di Bollate, ma secondo il mio modesto parere offre il lavoro più interessante di tutti.
Ascoltando le varie voci di “corridoio” bee.4 era considerata la cooperativa che offriva il miglior posto lavorativo, per tanti aspetti: economico, formativo e compatibile con le altre attivata di studio e sportive.

Sin da subito provai, tramite i bandi, a farmi assumere, ma venni scartato perché non soddisfavo i requisiti minimi linguistici ed informatici, mi ricordo che in quel periodo frequentavo la seconda classe di Ragioneria.
Nel mio primo colloquio, malgrado l’esito rimasi colpito dall’ambiente lavorativo di bee.4, non solo da un punto di vista professionale ma anche dalla sana complicità, amichevole e rispettosa che si era creata.

Rimasi colpito e non affatto scoraggiato dal rifiuto del lavoro, questa esperienza mi aveva dato lo stimolo per impegnarmi maggiormente nella scuola, per poter avere le competenze richieste.
Nel 2017 riprovo ancora ad essere assunto, ma vengo bocciato un’altra volta, così negli anni successivi, sino al 2020 anno della mia maturità in Ragioneria.

Aspettavo il prossimo bando per poter finalmente lavorare, visto che avevo un diploma con voto finale 90/100, cosa che avviene, però mi viene dato l’ennesimo rifiuto per la mia scarsa capacità ad usare il PC. Allora mi attivo subito per fare un corso CISCO, per avere più conoscenze del PC.
Il corso IT7 che sarebbe l’ultimo aggiornamento nel mondo dei devices non era disponibile in lingua italiana solo in inglese, quindi ho dovuto fare anche un corso di inglese per poter arrivare al mio obbiettivo.

È passato un anno intero fra il corso di inglese, e 30 esami CISCO per avere la certificazione IT (tecnico informatico).
Finalmente rifaccio il bando e nell’autunno 2021 vengo assunto!
Vi lascio immaginare la felicità e la soddisfazione che ne sentivo, aver raggiunto un traguardo “lungo” ben 5 anni.

Nella cooperativa bee.4 vengo inserito nella gestione delle pec per Wind3, sin subito formato e aiutato in tutto ciò che chiedevo, essendo per me un’esperienza totalmente nuova.
Voglio sottolineare la fiducia che mi hanno dato e che mi auguro ho ricambiato con il mio impegno e la dedizione lavorativa, e cosa non secondaria mi sono sentito subito accolto, vedendo attorno a me anche molti sorrisi che vi assicuro non sono semplici da trovare in carcere.

Il lavoro in bee.4 mi ha fatto comprendere molte cose che prima non avevo sentito mai. Non solo aver avuto un impiego di responsabilità mi ha fatto migliorare la mia vita interiore.
Infatti il carcere per sua natura, tende a deresponsabilizzare le persone, al contrario con il lavoro ho sentito rinascere in me la fiducia non solo degli altri ma la mia interiore.

Aver la propria postazione, dover tutti i giorni espletare un lavoro in gruppo, e sentire la positiva “pressione” che l’impiego mi dà, ha sicuramente influito sulla mia vita, dandomi la sicurezza e la prova che “domani” sarò in grado di affrontare il mondo lavorativo, senza dover ricadere nel crimine.

Penso che soltanto l’idea di uscire un giorno e cambiare vita sia un’illusione, se non c’è alla base una seria possibilità di esperienza lavorativa, che ti dia le solide basi per non ricadere nell’illegalità.

Sono molto dispiaciuto per il difficile periodo che sta vivendo la cooperativa, dovuto alla perdita di un’importante Commessa dopo oltre 15 anni di lavoro. Nonostante questo, ci hanno assicurato che nessuno verrà licenziato, prendendosi molto a cuore la nostra posizione lavorativa, confermandomi la fiducia che ho in loro.

Spero che il rapporto lavorativo possa proseguire nel migliore dei modi, malgrado le difficoltà che in questo ultimo periodo abbiamo passato, la pandemia, la perdita della commessa Wind3 noto sempre con grande piacere l’ottimismo che i responsabili della cooperativa hanno non solo con me, ma anche con tutti i miei colleghi di lavoro.

Auguro a tutti loro di continuare l’ottimo lavoro che hanno svolto sino ad oggi, poiché hanno dato la possibilità lavorativa a molti detenuti e continuano ad offrire una vera possibilità di cambiamento e di vera risocializzazione con il mondo esterno.

Grazie bee.4!

Costantin