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Storie di vita

Il racconto di una vita nuova

Si può davvero rinascere chiusi tra le grate di un carcere?

In effetti potrebbe non sembrare possibile, eppure la storia di Alba ci porta in alto, dove i sogni diventano realtà e il lavoro traccia una strada verso la libertà.

“Si dice che la vita dà e la vita toglie, sono i cicli continui di questo viaggio…

Ci sono poche cose essenziali che contano ed io le ho capite per bene percorrendo l’arido deserto di questo frangente carcerario e sapete, una di queste cose l’ho capita grazie alla nostra cara bee.4.

Si chiama: gratitudine.

Cara bee.4, non posso fare a meno di provare questo sentimento a 360° perché mi hai dato spazio per camminare sia nel mio percorso lavorativo che di crescita umana e personale ed io ti sono grata per tutti gli strumenti che mi hai messo a disposizione, per lo spazio che mi hai dato per potermi riappropriare delle mie capacità e svilupparne delle altre.

Quando ripenso al primo giorno del nostro incontro mi emoziono perché rivivo come ero ed un rossore di fierezza mi pervade nel vedermi come sono ora, e sappi che quella possibilità che mi hai dato e mi dai non l’ho mai vissuta né la vivo come un palliativo, diventa una questione seria, un principio, un valore non negoziabile, come il bene di una grande famiglia dove la cura, l’attenzione e la dedizione non mancano mai…

Quella passione che ci trasmetti continuamente come fonte inesauribile, muove le montagne.

In questi anni ti ho sentita sempre calorosamente accogliente come la “pachamama” e questa testimonianza io la porto sempre con me, ovunque sia, e sorrido con tenerezza quando vedo tacere le persone davanti a diverse situazioni per i canonici pregiudizi sociali, in fondo nessuno è perfetto.

Da qualche mese a questa parte, situazioni avverse mi stanno colpendo ma grazie a te cara bee.4, alla tua vicinanza, alla tua disponibilità, al tuo essere presente, agli strumenti che ci metti a disposizione sono riuscita ad ampliare ulteriormente le mie visioni.

Se fossi rimasta nei limiti del mio passato non sarei stata in grado di affrontare tali avversità e non te lo dico per essere compatita, anzi te lo dico perché vedo ogni giorno i tuoi sforzi, il tuo arduo impegno dalla mattina alla sera, attraverso il lavoro di tutte le persone che includi e ci tengo molto a farti sapere che tutto ciò ha un senso molto ampio e profondo, per me e per alcuni colleghi sei un esempio, uno di quelli che ci mancavano.

Cara bee.4 ci sproni a fare sempre del nostro meglio, e riconosco nei tuoi valori quelli di una delle più importanti formule della filosofia orientale:

“individua, trasforma e rendi tuo”, come a dire che quando trovi qualcosa nella tua vita per cui valga la pena lottare, fai di tutto per non mollare la presa, e rendi ciò che è estraneo, tuo simile e complice. 

Tutto questo mi ha cambiata, ho ritrovato me stessa, la mia dignità, le mie capacità, la vita ha ripreso i suoi colori, i suoi profumi e le sue mille sfumature che mi consentono ogni giorno di alzarmi al mattino con un perché più ricco, valido e duraturo e perché no anche con un sorriso genuino e gentile nonostante le tante difficoltà, concentrandomi su ciò che ho, lasciando andare ciò che so di non poter riavere più e guardando l’orizzonte verso ciò che potrò costruire ancora.

Ora, quando ripenso al mio percorso qui, mi chiedo: Come si fa a non essere grati e riconoscenti?

Sarei una stupida a ricadere negli errori del passato.

Con Affetto,

Alba“.