Raccontiamo spesso di belle notizie. Di quei momenti della vita in cui il percorso di un essere umano incontra momenti di motivazione, di soddisfazione, di piccoli e personali successi. Ci piace raccontarli per rendere un’immagine diversa del Carcere, il luogo che si caratterizza più di ogni altro per errori e fallimenti. Un’immagine che può voler dire rinascita, a volte.
A volte, invece, il percorso per trovare una strada diversa da quella percorsa fino al momento di entrare in Carcere, è arduo. Allontanarsi dalle vecchie abitudini, non ricadere in meccanismi criminosi, aggrapparsi stretti agli appigli trovati nel periodo di reclusione, non sempre basta. Le storie sono fatti di alti e bassi e ogni tanto capita di tornare a scendere ancora. Qualche giorno fa abbiamo ricevuto una conferma che non solo ci provoca dispiacere, ma ci fa pensare.
Un nostro collega e compagno di esperienza, un mese fa ha lasciato bollate grazie al provvedimento di concessione di una misura alternativa alla detenzione. Una tappa importante che avrebbe dovuto aprire le porte di un altro percorso di espiazione della pena lontano dalle mura del carcere, in un contesto più sano e costruttivo.
Se n’è andato pieno di attese e di progetti per il futuro, dopo aver trascorso sei mesi nel call center di bee.4 . Un periodo in un certo senso breve, in cui però era riuscito a costruire un buon legame con il gruppo e con i propri responsabili. Il suo impegno ed il suo lavoro erano risconosciuti e apprezzati.
A distanza di qualche giorno abbiamo saputo che il suo percorso fuori dal carcere si era concluso ancor prima di iniziare ufficialmente a causa di una grave violazione delle prescrizioni previste dalla Misura.
Continuano a tornarmi in mente le parole di Francesca Corrado durante l’evento del 14 Dicembre scorso in bee.4: il suo è un insegnamento sulla qualità degli errori, sulla possibilità di poter imparare dai nostri sbagli per poterci “permettere ” errori sempre migliori.
A volte è la mancanza di opportunità a precludere l’accesso a percorsi virtuosi. A volte, invece fatichiamo a trovare la giusta sincronia con le occasioni che ci costruiamo. Talvolta una buona opportunità in un momento sbagliato rischia di trasformarsi in un fallimento.
In carcere il confine tra fallimento e successo e’ spesso molto sottile. Viviamo e lavoriamo accarezzando l’uno, per poi cadere rovinosamente nell’ altro. E per tornare a risalire, in poco tempo.
Trovare la giusta sintesi tra tempi, opportunità, impegno e attitudine non è affatto semplice. A volte la fretta di uscire e di mettersi alle spalle il carcere ad ogni costo si rivela essere una strategia rischiosa.
Cambiare traiettoria non è banale. Dobbiamo essere consapevoli di tutta la complessità che fa parte di questa dimensione.
Impariamo a non dimenticarlo. A pagarne il prezzo più salato siamo sempre, prima di tutto, noi stessi.