“In carcere non si finisce… si ricomincia”: il modello di bee.4 arriva a Vigevano con un nuovo call center
“In carcere non si finisce… si ricomincia” è il nome del progetto promosso dalla direzione della Casa di Reclusione di Vigevano. Nasce in collaborazione con le imprese sociali bee.4 altre menti e Divieto di Sosta per avviare una nuova filiera di attività lavorative all’interno dell’istituto di pena. Si tratta del primo esperimento di esportazione dei risultati positivi ottenuti da bee.4 in dieci anni di attività nel carcere di Bollate, insieme al suo ecosistema di collaborazioni.
Questa iniziativa ha l’obiettivo di mettere a disposizione di un contesto difficile strumenti, opportunità, competenze e relazioni virtuose. Vuole offrire al carcere di Vigevano la possibilità di rifiorire, scoprendo una nuova identità organizzativa e un orizzonte di senso anche per sé stesso.
Le attività che promuoviamo nascono dalla convinzione che le persone facciano sempre la differenza. La loro storia, i valori, i sogni e il potenziale sono elementi fondamentali. L’obiettivo è dimostrare, prima di tutto a noi stessi, che cambiare è possibile e stimolante.
Durante la presentazione del nuovo call center, circa 130 persone hanno visitato la nuova area industriale del carcere. Tra i partecipanti c’erano autorità, aziende partner e rappresentanti della stampa. Hanno preso parte a un percorso di workshop in tre tappe. Gli incontri sono stati condotti da operatori, formatori ed educatori che lavorano ogni giorno a Vigevano. Perché raccontare non basta: l’esperienza diretta è ciò che fa davvero la differenza. Immergersi nei luoghi, parlare con chi li vive e osservare da vicino è essenziale per comprendere la portata del progetto.
Durante la conferenza stampa è stato proiettato un breve documentario. Realizzato dal fotografo e videomaker Walter Meregalli, racconta il percorso compiuto e l’impatto delle attività lavorative in carcere.
La direttrice del carcere di Vigevano, dott.ssa Rosalia Marino, ha espresso tutta la sua soddisfazione: “Abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto sul finire dello scorso anno. Non volevamo arrenderci all’idea che Vigevano dovesse essere un carcere privo di opportunità e speranze. Durante una visita a Bollate, siamo rimasti colpiti dall’impatto delle attività promosse da bee.4 altre menti. Ci siamo detti: ‘Perché non realizzare anche qui qualcosa di simile?’”
Pino Cantatore, Presidente di bee.4 altre menti, ha dichiarato: “Crediamo che i luoghi di pena custodiscano tanti talenti che attendono di essere svelati. In undici anni di storia di bee.4, molte persone hanno scoperto prospettive di futuro inedite. La nostra missione è portare oltre le mura di Bollate quanto di buono abbiamo sperimentato fin qui. A Vigevano, vogliamo offrire opportunità di rinascita a chi vive il carcere in contesti difficili. Ringraziamo le imprese partner che, insieme a noi, credono in un carcere capace di costruire qualcosa di buono per il presente e il futuro delle persone che ospita.”
Lo sviluppo di una filiera lavorativa forte, sostenuta da aziende solide e coinvolte, può fare la differenza. Mette a disposizione delle persone detenute reali occasioni per trasformare il tempo della pena in opportunità di crescita personale e professionale.