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Storie di vita

Il senso e il valore sociale del lavoro in carcere

Alla mattina mi alzo presto, sistemo la mia “stanza di pernottamento”, mi preparo e mi reco al lavoro. Non prendo mezzi pubblici, macchina, ma gli inconvenienti come per tutti i lavoratori, li ho anch’io…

Poi arrivo al mio posto di lavoro in bee.4.

Da quell’istante non sono più un numero di matricola, ma una vera lavoratrice…operatrice call center inbound-outbound.

I miei colleghi sono come me, colleghi di lavoro, ci interfacciamo con i nostri responsabili, capo del personale e poi si accende il computer, barra telefonica, i vari programmi gestionali per svolgere al meglio le nostre mansioni.

Indossiamo le cuffie e parte la giornata…la giornata vera, costruita su impegno, convinzione del proprio operato, risposte dirette al cliente che chiama per info su fatture, pagamenti, volture, aumenti potenza, reclami etc…

Ho l’immensa fortuna di lavorare in bee.4 come operatrice call center che si occupa di energia e gas per un’azienda che opera in tutta Italia.

Ammetto, a volte non è semplice rispondere ai clienti che non sanno da dove rispondo, a volte, perché anche no, spesso il mondo carcerario ti inghiotte, assorbe completamente, ma quello che sto affrontando è un vero ritorno alla normalità lavorativa, costruita su un forte senso di responsabilità, acquisizione maggiore di competenze, impegno quotidiano che dà un senso alla giornata… Un senso vero.

Placare, interagire, con esseri umani, che spaziano tra le utenze domestiche e piccole, medie e grandi imprese, mi dà una carica, “vita” e mi dico ogni giorno che gli altri cosiddetti “normali” non devono avere paura dei pregiudizi perché all’interno di bee.4 ho imparato e continuo quotidianamente ad imparare, una cosa fondamentale:

Che io esisto, che veramente il lavoro nobilita l’essere umano lo fa crescere e progettare un futuro.

Futuro che  purtroppo non dipende del tutto da me stessa, ma tutto questo infonde speranza, voglia di crescere lavorativamente, umanamente…un essere umano che ha capito i propri errori e che ha voglia, bisogno, desiderio di ricostruire, di ricostruirsi…non da sola, ma con quel grande, piccolo mondo che è la cooperativa “bee.4 altre menti”.

Aggiungerei a questo titolo solo una parola che spiega a pieno il senso, l’impegno del lavoro costruito anno dopo anno, passo dopo passo da bee..4 altre menti, “bee.4 altre grandi menti”.

Posso affermare con certezza e sicurezza che veramente il lavoro ti nobilita, ti ricostruisce, ti reinserisce in società…qualsiasi errore tu abbia commesso.

E tu non avere paura, c’è chi dai propri errori, cresce, costruisce, rinasce per essere reinserito nella società, lavorando quotidianamente.

Grazie cooperativa “bee4 altre (grandi) menti”!

Francesca