Skip to main content
I nostri valori

Il lavoro in carcere è un vero accompagnamento all’esterno

Devo sottolineare quanto sia stata importante l’esperienza vissuta in quest’Istituto Penitenziario e soprattutto quanto fondamentale sia stata la vicinanza e la collaborazione della Cooperativa sociale bee.4 e la Società Sielte, tutti colmi di professionalità, umanità e sensibilità nei nostri confronti.

Mai avrei pensato e potuto immaginare di trovare questi elementi in un ambiente dove l’elemento comune è rappresentato dalla perdita della libertà ma è proprio qui che ho intrapreso un nuovo cammino grazie all’opportunità di poter lavorare per Sielte.

Il tutto è iniziato con la semplice domanda da parte del mio datore di lavoro Marco Girardello e Francesco Panzeri, “Emanuele… ma tu hai fatto Cisco?”
Non sapevo minimamente cosa aspettarmi e adesso son passati poco più di tre mesi e quotidianamente sto rispondendo alle telefonate dei tecnici di Sielte.

Ho conseguito una formazione di all’incirca 30-40 gg insieme a Luca Caboni, un referente esterno che lavora per Sielte da molti anni che si è prodigato davvero tanto per insegnarci questo lavoro e che tuttora ci supporta sempre. È stato un percorso collettivo in quanto siamo in quattro a rispondere alle telefonate per conto di Sielte.

Ci tengo a dire che il nostro senior di commessa, Armando, ci è stato di grandissimo aiuto! Grazie alle sue conoscenze informatiche abbiamo limato le nostre competenze pratiche mettendo in atto sul piano professionale le nostre qualità.
Oltre all’aspetto tecnico lavorativo abbiamo anche avuto modi di relazionarci con i nostri colleghi instaurando un rapporto di reciproco rispetto e soprattutto fiducia.

Faccio tesoro di questi momenti, dà soddisfazione e accarezza notevolmente l’autostima.

Sono consapevole dell’assoluta attualità di questo sbocco professionale e mi sento talmente rafforzato di voler continuare nel mondo della tecnologia in quanto mi potrebbe offrire notevoli spazi occupazionali in grado di rappresentare un futuro costruttivo e dare senso alla parola “rieducazione” offrendo al mondo esterno le nostre qualità.

Anche per chi ha sbagliato, ci sono momenti nella vita in cui le scelte compiute ci travolgono in tutta la loro durezza ma poi ci sono opportunità che si presentano come a volerci dare una nuova possibilità facendomi scoprire un mondo a me sconosciuto.

Ho scoperto come la cultura possa rappresentare un trampolino di lancio verso la società esterna che non sempre appare pronta ad accoglierti.

Grazie a bee.4 e a Sielte ci è stata data la possibilità di un reinserimento sociale favorendo in modo significativo il rapporto umano. Se la funzione educativa della pena non va recuperata diventa solo afflizione e non ci sarà mai lo spazio per una riflessione o miglioramento.

Il lavoro offerto da Sielte non è soltanto “smanettare con i pc”, è un vero e proprio accompagnamento all’esterno.

Emanuele