Siamo ormai alla terza settimana di accessi contingentati all’interno del carcere di Bollate.
È stato lunedì 24 febbraio il primo giorno in cui la Direzione dell’Istituto è intervenuta per ridurre il numero degli ingressi dall’esterno, con l’obiettivo assolutamente condivisibile di proteggere la comunità che vive all’interno dell’istituto.
Non ci saremmo mai immaginati un’evoluzione tanto repentina e per molti versi drammatica della situazione.
In questi giorni ci siamo affidati ai pochi colleghi autorizzati ad entrare per garantire la continuità delle nostre attività insieme al gruppo degli operatori che risiedono all’interno.
Di punto in bianco tutto è cambiato.
Ci siamo lasciati un venerdì sera con una serie di impegni concordati per i giorni a seguire e ci siamo ritrovati nel bel mezzo di una emergenza sanitaria di portata epocale.
Una situazione critica che sta mettendo a dura prova la nostra comunità nazionale come mai nel recente passato, troncando il rapporto con i nostri compagni di lavoro. Per continuare a leggere clicca qui