Civica Benemerenza all’Ambrogino d’Oro: un riconoscimento all’impegno di bee.4 altre menti
Investire tempo, risorse e formazione su chi ha commesso un errore, grande o piccolo, significa investire nel futuro della società. Questo la rende più forte, più unita e più sicura.
Chi ha commesso un reato porta con sé un peso importante. In bee.4 ci prendiamo cura di coloro che scelgono di cambiare e di lavorare su sé stessi. Lo facciamo con profondo rispetto per chi ha sofferto e con la speranza che quanto accaduto non si ripeta più. Offriamo supporto a chi decide di riconoscere i propri sbagli e affrontarli con maturità e responsabilità.
Il lavoro qualificato in carcere è uno strumento concreto di riscatto, dignità e rinascita. Ogni giorno, attraverso la nostra cooperativa, restituiamo valore al tempo. Offriamo opportunità reali a chi è pronto a riscrivere la propria storia. Dimostriamo che, anche nei luoghi più difficili, si può costruire un futuro migliore.
Il 7 dicembre 2024, questo impegno è stato riconosciuto durante la cerimonia degli Ambrogini d’Oro al Teatro Dal Verme di Milano. Su iniziativa del Consigliere Comunale Valerio Pedroni, il “modello Bollate” ha ricevuto la Civica Benemerenza. Il riconoscimento è stato consegnato dal Sindaco Beppe Sala e dalla Presidente del Consiglio Comunale Elena Buscemi. A ritirare l’attestato, il nostro Presidente Giuseppe Cantatore, simbolo della dedizione che ci guida da 11 anni.
Nelle motivazioni si legge:
“Da undici anni [bee.4 altre menti] contribuisce a dare concretezza al principio, sancito dall’articolo 27 della Costituzione, della funzione rieducativa della pena, che spesso, nell’ambito del sistema detentivo, è rimasta solo un’intenzione. Rappresenta la principale realtà datoriale negli istituti di pena lombardi e, grazie alla dedizione del suo fondatore Pino Cantatore, coinvolge detenuti e detenute in attività lavorative che si trasformano in occasioni di riscatto e ripartenza, restituendo dignità al tempo trascorso in carcere e, insieme, garantendo un sostegno materiale alle loro famiglie che spesso vivono una condizione di difficoltà economica. Il suo impegno quotidiano ha concorso a costruire quel ‘modello’ che rappresenta un esempio per tutte le carceri italiane e testimonia come sia possibile incidere concretamente sulla qualità della vita all’interno degli istituti e sul contenimento della recidiva.”
Per essere all’altezza del riconoscimento ricevuto da Milano, continueremo a credere nelle persone e a scommettere su un’umanità che sa sempre sorprenderci. Ogni vita recuperata non è solo una vittoria personale, ma un traguardo per tutti noi: come comunità, come società e come esseri umani.